Addio ad un pezzo di storia della Sempre Avanti

Sempre Avanti dal 1948 ha trai suoi pugili Francesco Cavicchi, che nel ’49 partecipa al concorso “Il grande campione” a Roma, per il lancio dell’omonimo film. Vince il primo premio e da lì inizia la sua costante ascesa.

Nel 1954 gli si affianca Parmeggiani, vincitore del Campionato novizi, altro promettente allievo di Leone Blasi, quindi, dal 1957, Dante Cane giunge a completare a completare la triade dei campioni di boxe allevati da Blasi nelle file della società. Innumerevoli sarebbero le vittorie e gli episodi di cui scrivere in rapporto alle carriere di questi 3 pugili. Del “mito” Cavicchi in particolare, dell’umanità di questo campione, che molti hanno sottolineato, ci sembra importante parlare.

Cavicchi è un patriarca della boxe come, a suo tempo, patriarca della lotta bolognese fu considerato Aleardo Donati. E il parallelismo non è ingiustificato: entrambi non hanno mai rinnegato le proprie orignini contadine, tornando, anzi, con piacere al lavoro della terra. Donati di fronte alle promesse del fascismo, Cavicchi di fronte ai rischi di una carriera giocata più sull’onda del successo del pugilato presso platee sportive degli anni ’60, che sulla propria resistenza fisica, hanno saputo scegliere con equilibrio e con rispetto di se stessi.

Aveva da poco compiuto 90 anni. Nel 1955 divenne campione europeo in uno storico combattimento allo stadio di Bologna davanti a 60mila persone.

Pievi di Cento (Bologna), 23 agosto 2018 – A maggio Francesco Cavicchi aveva festeggiato i suoi 90 anni. “Il mondo del pugilato italiano è in lutto per la scomparsa del grande pugile bolognese Francesco Cavicchi, spentosi all’età di 90 anni – scrive Federazione pugilistica italiana – Nella sua carriera è stato sia campione italiano che europeo dei Massimi. Quest’ultimo titolo lo conquistò il 26 giugno 1955 quando fece scattare in tutti gli italiani un moto d’orgoglio e di grande passione sportiva, battendo ai punti, dopo 15 riprese, il tedesco Heinz Neuhaus. Assisterono all’incontro nello Stadio Comunale di Bologna oltre 60mila spettatori, un record assoluto per un match di boxe a questo livello”. “Riposa in pace, la comunità di Pieve non perderà occasione per ricordarti come si deve ad un grande campione sul ring e nella vita!”, è il ricordo del sindaco di Pieve Sergio Maccagni.

Cavicchi è stato indiscutibilmente una gloria assoluta dello sport italiano e bolognese. Campione italiano dilettanti dei pesi massimi a Trieste nel 1952 (5 matches in azzurro) esordì al professionismo nello stesso anno a Bologna. Nel 1954, dopo aver battuto Uber Bacilieri, ottenne il titolo italiano professionisti.

Cavicchi era a nato a Pieve di Cento il 12 magghio 1928.
(articolo preso da www.ilrestodelcarlino.it/bologna)